Gli incendi in California hanno attirato l’attenzione di tutto il mondo per le enormi proporzioni: quartieri decimati, 40.000 acri di terreno (16mila ettari) ridotti in cenere e macerie, vite perse, persone scomparse, comunità sfollate, ecosistema distrutto. Bisogna sottolineare che questa devastazione si è verificata ben al di fuori dalla solita stagione degli incendi, alimentata da una combinazione di condizioni metereologiche estreme: venti di Santa Ana (caldi e secchi, soffiano dalle zone desertiche interne della California verso la costa) particolarmente aggressivi e siccità prolungata. Tuttavia il neopresidente Donald Trump, i suoi alleati e i media vicini al suo orientamento politico, hanno vistosamente ignorato tutto questo, concentrandosi su affermazioni discutibili – alcune decisamente bizzarre -, quali una cattiva gestione delle risorse idriche, i tagli al budget dei vigili del fuoco e ad altri pretesti organizzativi. Non c’è dubbio che il cambiamento climatico, con temperature in continuo aumento, condizioni più secche del terreno e eventi metereologici particolarmente instabili, abbia svolto un ruolo determinante in questo disastro naturale, uno dei più gravi nella storia degli Stati Uniti. E incendi come quelli di Los Angeles, rilasciando enormi quantità di gas serra, a loro volta amplificano l’intensità di futuri altri incendi boschivi. Eventi che sono un problema sanitario grave per il particolato e l’ozono del fumo che liberano: uno studio su scala globale, riportato sull’ultimo numero della rivista medica inglese “Lancet” ha calcolato che tra il 2000 e il 2019 un milione e mezzo di decessi all’anno nel mondo si sia verificato in seguito all’inquinamento atmosferico causato da incendi paesaggistici (boschivi e provocati dall’uomo). Eppure Donald Trump sembra ignorare questi dati e in una serie di post sulla sua piattaforma “Truth Social” accusa l’amministrazione di Newsom di avere fallito nella prevenzione e nella gestione degli incendi. «Una delle zone migliori e più belle degli Stati Uniti d’America sta bruciando. È cenere e Gavin Newscum (letteralmente “Gavin la feccia”) dovrebbe dimettersi. È tutta colpa sua!!!». Il governatore della California da molti è visto come un possibile candidato democratico per le presidenziali del 2028. Allora quel che conta è la battaglia politica. Intanto Los Angeles brucia!

Toscana, milanese di adozione, laureata in Medicina e specializzata in Geriatria e Gerontologia all'Università di Firenze, città dove ha vissuto a lungo, nel 1985 si è trasferita a Milano dove ha lavorato per oltre vent'anni al "Corriere della Sera" (giornalista professionista dal 1987) occupandosi di argomenti medico-scientifici ma anche di sanità, cultura e costume. Segue da tempo la problematica del traffico d'organi cui ha dedicato due libri, "Traffico d'organi, nuovi cannibali, vecchie miserie" (2012) e "Vite a Perdere" (2018) con Patrizia Borsellino, editi entrambi da FrancoAngeli. Appassionata di Storia dell'Ottocento, ha scritto per Rubbettino "Costantino Nigra, l'agente segreto del Risorgimento" (2017, finalista al Premio Fiuggi Storia). Insieme ad Elio Musco ha pubblicato con Giunti "Restare giovani si può" (2016), tradotto in francese da Marie Claire Editions, "Restez Jeune" (2017). Nel gennaio del 2022, ancora con Rubbettino, ha pubblicato "Cavour prima di Cavour. La giovinezza fra studi, amori e agricoltura".

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