Friedrich Merz, leader del partito di centrodestra che ha vinto le elezioni in Germania la scorsa domenica con il 28,5 per cento dei voti (CDU/CSU), ora punta a formare un governo. Esclusa l’alleanza con il partito di estrema destra AfD, Alternative für Deutschland, che ha avuto un’avanzata clamorosa (20,8 per cento), lo scenario più probabile è l’alleanza con i Socialdemocratici (SPD) che nonostante la perdita subita (si sono fermati al 16,41 per cento) garantiscono la maggioranza in Parlamento. L’affluenza alle urne è stata dell’82,5 per cento, la più alta dal 1990. Segno che anche molti giovani hanno partecipato alle elezioni. Risulta interessante perciò capire quali sono state le loro scelte. Stando ai dati disponibili, pare che abbiano votato soprattutto AfD e Die Linke, il partito di sinistra. Nella settimana che ha preceduto le elezioni, Jacopo Dentice, che vive e studia a Ratisbona, in Baviera, ha cercato di capire le intenzioni di voto diffondendo fra gli studenti universitari un questionario. Ecco il suo racconto.

Ratisbona (Baviera) 27 Febbraio 2025

Il questionario toccava diversi temi, dalle principali fonti di informazione, alle diverse politiche in merito all’economia, al clima e al welfare. Condiviso con diversi gruppi di studenti universitari, tra Ratisbona e Monaco, di età fra i 20 e i 25 anni, ha collezionato 64 risposte, raccolte in forma anonima, rivelando tendenze interessanti, talvolta inaspettate.
La prima domanda era: dove si informano i giovani? La situazione è in linea con quanto già emerso da diverse indagini condotte i vari Paesi europei, Italia compresa: le principali fonti di informazione politica sono Instagram, TikTok e Twitter/X, che scansano da una posizione di rilievo i canali televisivi pubblici (ARD, ZDF, Deutschlandfunk) e privati (RTL, ProSieben), ma anche quotidiani storici come BILD e Welt. La forte influenza dei social solleva interrogativi: i giovani sono sufficientemente informati? Sono in grado di prendere decisioni consapevoli? Buone notizie: la maggior parte dei partecipanti ha dimostrato di conoscere il complesso sistema elettorale tedesco.

La sede del Parlamento tedesco, il Bundestag a Berlino (foto di Jurgen Matem)

La Germania è uno Stato Federale e adotta un sistema elettorale misto per il Bundestag, il Parlamento. Ogni elettore ha due voti: il primo serve ad eleggere un candidato diretto nel proprio collegio (maggioritario), il secondo determina la composizione proporzionale del Parlamento in base ai voti ottenuti dai partiti a livello nazionale. Questo sistema mira a bilanciare rappresentanza locale e proporzionalità, garantendo che anche partiti più piccoli abbiano voce nel Parlamento. Questo risultato indica che i giovani, malgrado le premesse inquietanti riguardo la predominanza delle piattaforme digitali come fonte di informazione, sono coinvolti e soprattutto consci del proprio apparato elettorale. Altrettanto rassicurante la quantità di risposte a favore delle elezioni come strumento di sovranità popolare e pilastro della democrazia.
I risultati appaiono più diversificati riguardo alla fiducia riposta nei partiti. Se alcuni li vedono come istituzioni affidabili, altri esprimono dubbi, mettendo in discussione che tutti i partiti rispettino davvero la Costituzione: AfD, il partito di estrema destra guidato da Alice Weidel che punta a ridurre le tasse e le ingerenze dello Stato mentre vorrebbe rafforzata la sovranità nazionale, opponendosi alle attuali politiche europeiste e migratorie, è spesso citata tra i partiti percepiti come controversi. Il tema della regolamentazione dei partiti rimane centrale nella discussione quanto divisivo.

Alice Weidel, 46 anni, leader del partito di estrema destra Alternative fur Deutschland. Legata da unione civile con Sarah Brossard, originaria dello Sri Lanka, ha due figli

Altrettanto divisivo è il giornalismo politico: da un lato c’è chi lo ritiene obiettivo e affidabile, dall’altro chi lo vede fazioso e manipolatore. Questo risultato riflette una dilagante sfiducia nei Media e spiega, almeno in parte, il ricorso ai Social, percepiti come piattaforme di informazione più libere e indipendenti.
Per quanto riguarda le priorità e i progetti dei diversi partiti, dalle risposte emerge un forte interesse per questioni economiche e sociali. Molti dei giovani che hanno partecipato al sondaggio chiedono un aumento del salario minimo e una maggiore tassazione per le grandi aziende, posizioni sostenute da SPD, Verdi e Die Linke, il partito di sinistra con una visione forte di Stato sociale, la proposta di tassazione più alta sui grandi patrimoni e il rifiuto delle politiche militari aggressive (8,77 per cento dei voti in queste ultime elezioni). La preoccupazione per il cambiamento climatico è altrettanto sentita: gli studenti si esprimono con decisione a favore di un incremento delle energie rinnovabili, ma senza sacrificare l’equità sociale. Qui, le idee dei Verdi e dell’SPD sembrano rispecchiare maggiormente le aspettative. Anche le politiche di AfD riguardo la riduzione delle emissioni di CO2 non passano in sordina.
Per quanto concerne le abitazioni, l’aumento degli affitti e la carenza di alloggi accessibili sono problemi pressanti, specialmente per gli studenti e la gioventù in generale. Toccata dunque nel vivo, la maggioranza dei partecipanti al questionario appoggia misure come la regolamentazione del mercato e la costruzione di nuove abitazioni pubbliche, una strategia sostenuta principalmente da Die Linke, Verdi e SPD.
Sebbene non altrettanto incalzanti, anche le questioni relative al sistema pensionistico infiammano il dibattito: alcuni sono favorevoli ad un abbassamento dell’età pensionabile e un sistema più solido ma meno “sociale”, conferendo maggiore rilevanza ai fondi pensionistici privati, mentre altri guardano con interesse al modello austriaco, fortemente statale, proposta che raccoglie consenso sia tra progressisti che tra i conservatori.

Friedrich Merz, sessantanove anni, avvocato aziendale, è l’attuale leader dell’Unione Cristiano-Democratica (CDU/CSU). La sua attività di avvocato lo ha reso milionario. Sposato con una giudice, ha tre figli

L’immigrazione, come da programma, è uno dei temi polarizzanti. Da un lato, c’è una forte richiesta di facilitare l’asilo e la naturalizzazione, posizioni care a Verdi, SPD e Die Linke. Dall’altro, contro ogni pronostico, una parte significativa degli studenti sostiene normative più rigide, riflettendo le posizioni di CDU/CSU e AfD. Questo risultato, per quanto sorprendente, è indubbiamente dettato dalle preoccupazioni in materia di sicurezza pubblica scaturite dai due recenti attentati a Magdeburgo e a Monaco, che, insieme a pregresse politiche di integrazione non sempre riuscitissime, hanno contribuito ad esacerbare lo sguardo critico di molti verso l’immigrazione.
La politica estera e il ruolo della Germania nel mondo si confermano questioni controverse. Il sostegno militare all’Ucraina divide profondamente: mentre i sostenitori di CDU/CSU, Verdi, FDP e SPD lo appoggiano, in uno slancio di solidarietà e cooperazione internazionale, molti lo guardano con scetticismo, preferendo soluzioni diplomatiche, in linea con AfD e Die Linke.
Infine, la richiesta di maggiore trasparenza nei finanziamenti ai partiti e di un maggiore coinvolgimento diretto dei cittadini nella politica, attraverso referendum e strumenti di democrazia diretta, trova ampio supporto trasversale, con AfD, FDP, SPD, Verdi e Die Linke che spingono per queste riforme.
Il panorama che emerge da questo sondaggio, pur con i suoi limiti, risulta sfaccettato, con tendenze progressiste su economia e welfare, ma anche con un significativo interesse per le politiche più conservatrici su immigrazione e sicurezza. Le posizioni, per quanto variegate, rivelano comunque uno spiccato senso critico e un grande coinvolgimento nelle questioni politiche e sociali.

Immagine di apertura: fonte: Today.it

Nato a Genova, ha frequentato la Scuola Germanica. Ha conseguito la certificazione CELTA, che abilita all’insegnamento dell’inglese, lavorando poi come docente presso l’associazione Italo-Britannica di Genova. Nell’autunno del 2022 è partito alla volta di Ratisbona dove attualmente studia Filologia ed è docente di italiano presso l’università popolare. Dal 2016 si dedica allo studio delle cornamuse del centro Francia e dal 2017 fa parte della formazione della Piccola Banda di Cornamuse, un ensemble polifonico sotto la direzione artistica di Gabriele Coltri, con cui ha suonato in vari concerti e ha inciso un disco di noëls.

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