Milano 23 Marzo 2020

Senza bisogno di specifici anniversari, la figura straordinaria di Marie Curie si aggiudica non uno ma due film. Entrambi realizzati da donne. Marie Noëlle, regista di formazione scientifica, una laurea in matematica, firma Marie Curie, produzione franco polacca, protagonista la brava e sensibile Karolina Gruszka. Mentre di Marjane Satrapi, illustratrice e cineasta franco-iraniana è Radioactive, dall’omonimo romanzo a fumetti di Lauren Redniss, con Rosamund Pike nel ruolo della celebre scienziata.
Un doppio omaggio alla signora della radioattività o, per dirla con Hitchcock, alla donna che vinse due volte. Due Nobel nell’arco di otto anni, nel 1903 per la fisica in coppia con il marito Pierre Curie, nel 1911 per la chimica a lei sola. Per il mondo scientifico di allora, maschilista e conservatore, uno choc intollerabile. Già era impensabile che una donna, tanto più straniera, polacca di origine, potesse ambire a una cattedra alla Sorbona. Figurarsi il Nobel.
In attesa di vedere il film di Satrapi, nei nostri cinema, virus permettendo, a giugno, è dei primi di marzo l’uscita del titolo di Marie Noëlle. Uscita sfortunata, sempre causa virus, di un film che vale la pena di essere visto e che speriamo venga riportato nelle sale appena possibile. Perché il ritratto che vi si mostra della geniale pioniera nello studio della radioattività, ribalta gli schemi del nostro immaginario.

La locandina del film “Radioactive”  con Rosamund Pike, che dovrebbe essere nelle sale a giugno

Basandosi sui diari originali della scienziata, la regista evoca infatti una Marie fuori dai cliché. Donna di scienza ma anche di passioni, innamorata profondamente del suo Pierre, sottrattole troppo presto da un tragico incidente, straziata dalla sua perdita, eppure forte e coraggiosa abbastanza per andare avanti nella ricerca iniziata con lui. Di maneggiare senza tema quel nuovo elemento che “scotta”, il radio, portatore di vita e di morte. Incurante dei rischi, la vediamo sperimentare nel suo laboratorio malandato, dove accanto alle provette coltiva fiori in vaso, audaci terapie contro il cancro. E mentre si occupa delle due figlie, Irène e Eve, lavora sull’intuizione che l’atomo è divisibile e mette a punto la scoperta del pericolosissimo polonio. Si impegna nelle battaglie per la parità femminile e in accesi dibattiti che lasciano ammirato persino un genio come Albert Einstein.
Eppure tutto questo non basta perché Marie sia considerata degna di entrare alla Sorbona. Certo, le propone un esimio docente, se lei fosse più carina nei suoi confronti, se lo seguisse a vedere il suo mobiletto cinese, lui potrebbe sostenerla… Vecchie tattiche purtroppo sempre in voga.
Ma Marie segue ben altre logiche. Morto Pierre pensa che mai potrà amare più qualcuno. Invece cinque anni dopo il suo cuore torna a battere per un collega, il fisico Paul Langevin. Relazione scandalosa, lui sposato con quattro figli, lei etichettata dalla stampa come adultera, donna scostumata. Una tempesta mediatica che squassa la sua vita familiare e mette a rischio il secondo Nobel. Timorosa di incoronare una donna dalla fama “dissoluta”, l’Accademia svedese la invita a non presentarsi a Stoccolma per ritirare il premio. Naturalmente lei ci andrà, e terrà un discorso che sancirà una volta per tutte che la scienza non è solo un affare da uomini.
Al suo fianco la giovane figlia Iréne, quasi un presagio di quel che accadrà. Seguendo le orme materne, 24 anni dopo sarà lei a ricevere un altro Nobel sempre per le ricerche sulla radioattività. E a completare i giochi del destino, arriverà Hélène, figlia di Iréne, nipote di Marie. Che non solo insegnerà fisica nucleare all’università di Parigi ma sposerà Michel Langevin, nipote di Paul.
Generazioni di donne straordinarie, che hanno tracciato una nuova strada di dignità e emancipazione. Una storia epica che il film restituisce con forza e tenerezza. Perché quelle donne che hanno sfidato tanti pregiudizi non hanno mai negato la loro natura femminile. Si sono battute per il loro lavoro senza rinunciare a essere mogli, madri, amanti. Come dice Marie, la passione e la libertà di spirito sono essenziali al buon ricercatore. La ricetta vale oltre il laboratorio, è buona per le ragazze di ieri come per quelle di oggi.

Immagine di apertura: La locandina del film Marie Curie, produzione franco polacca, protagonista Karolina Gruszka

 

Nata a Venezia, giornalista professionista di lunga militanza in Cultura e Spettacoli del "Corriere della Sera" con cui tutt'ora collabora. Specialista di musica e di cinema, ha seguito per circa 30 anni i principali festival europei, da Cannes a Venezia a Berlino. Per la casa editrice Guanda ha scritto in coppia con Dario Fo quattro libri, "Il mondo secondo Fo", "Il Paese dei misteri buffi", "Un clown vi seppellirà", "Dario e Dio". E da sola, sempre per Guanda, è autrice de "Nel giardino della musica. Claudio Abbado: la vita, l'arte, l'impegno", "Ho visto un Fo" , di "Complice la notte" dedicato alla grande pianista russa Marija Judina. nel 2021, e per la Nave di Teseo del recente "La Bambolaia"

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