mercoledì 20 Novembre 2024

FRANCAMENTE...

Qual è il prezzo in vite umane degli eserciti nelle guerre? Altissimo, lo sappiamo. Basti ricordare, fra i tanti e sanguinosi conflitti del passato, le campagne napoleoniche dove al seguito del “Grande Corso” morirono tre milioni di soldati (ma c’è chi sostiene che furono cinque), in una Francia che contava, allora, trenta milioni di abitanti. Milioni, non migliaia. Colpisce allora la stima pubblicata dal quotidiano americano “Wall Street Journal” sul milione di soldati vittime (fra morti e feriti) del conflitto che ha fatto seguito all’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. Il giornale statunitense, basandosi su una fonte ucraina, spiega che questa cifra enorme è ripartita in 80mila morti e 400mila feriti nelle file ucraine, e 200mila morti e 400mila feriti in quelle russe. E qui non si contano i civili, per i quali le stime sono ancora più difficili. Un bilancio non lontano, anche se superiore, rispetto a quello riportato dal “New York Times” sulla scorta di una fonte del Pentagono: 57mila morti e 250mila feriti fra i militari ucraini, 115mila morti e 500mila feriti fra quelli russi. Non dovrebbero bastare queste cifre agghiaccianti che fanno tornare alla memoria i conflitti del Novecento, a spingere verso una soluzione diplomatica? Evidentemente no; gli Stati Uniti e l’Europa continuano a dare armi all’Ucraina e la Russia non esprime alcun desiderio di pace, nonostante che sia, fra le due parti, quella che ha subito il maggior numero di perdite. Ancora il “New York Times” cita il fatto che i morti fra i militari ucraini superano quelli americani caduti nei quasi 20 anni di permanenza in Vietnam (circa 58mila) o, a seconda delle fonti, il numero di forze di sicurezza afghane uccise durante l’intera guerra in Afghanistan, dal 2001 al 2021 (circa 69mila). Senza contare la decimazione della popolazione. L’Alto commissariato dell’Onu per i rifugiati (Unhcr) ha calcolato in oltre 8 milioni i rifugiati ucraini in Europa alla fine del 2023 su una popolazione di circa 43 milioni. La maggior parte, diretti verso i Paesi vicini: solo in Germania, più di un milione. Le migrazioni riguardano anche gli abitanti delle due province del Donbass e di Lugansk. In guerra c’è chi spara e chi, inevitabilmente, e disperatamente, fugge. Quando finirà?

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