Pistoia 21 Febbraio 2020

Quando, tra il 1624 e il 1630, Galileo Galilei, nel suo Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo, celebrò quei “vari accozzamenti di venti caratteruzzi sopra una carta” come il più straordinario dei modi di comunicare, capace di resistere anche a “lunghissimo intervallo di luogo e di tempo”, non poteva certo immaginare il cambiamento radicale che si sarebbe verificato alcuni secoli dopo. Una vera e propria rivoluzione sotto il segno della crossmedialità, ovvero di universi narrativi a più dimensioni. Crossmedialità che ha per protagonisti giovani “potentemente intrappolati nella cultura dello schermo, persi nelle loro vite multitasking e multimediali”, come li ha definiti il medico e psicoterapeuta dell’età evolutiva Alberto Pellai in un incontro a Verbania che aveva come focus principale proprio i “giovani adulti”. Conseguenza inevitabile di questo nuovo orizzonte culturale sembrano i deprimenti risultati emersi dalle prove INVALSI condotte nel 2019 tra gli alunni di terza media, che mostrano come soltanto il 65 per cento dei ragazzi abbia superato il livello minimo richiesto. Stando così le cose, sembrerebbe che gli adolescenti stiano abbandonando la lettura. Eppure, nei dati del rapporto 2018 di PISA (acronimo di programma per la valutazione internazionale dello studente) dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE), non si riscontra un declino nelle capacità di lettura dei quindicenni italiani: siamo in linea con la media OCSE, che è del 77 per cento. Secondo Alberto Galla, titolare nella sua Vicenza dell’omonima, storica, libreria in Corso Palladio e Presidente per molti anni dell’Associazione Librai Italiani, non è vero che i giovani non leggono più: «Il cambiamento – precisa – va ricercato nelle modalità alternative di lettura emerse negli ultimi tempi». D’altro canto il comunicato emesso di recente dall’Associazione rivela che gli indici di lettura risultano fermi da 17 anni per tutte le fasce di età. Non c’è un calo fra i giovanissimi.

Una ragazzina che legge un libro, immagine sempre più rara (foto di Jan Steiner)

Le parole di Galla, che evidenziano la grande ingerenza tra gli adolescenti del digitale e dell’e-book a discapito di una élite sempre più ristretta dei cultori del libro cartaceo, risultano confermate dall’inchiesta che ho condotto tra venti giovani miei coetanei compresi nella fascia di età tra i 15 e i 18 anni. Soltanto due di loro si sono definiti “lettori accaniti”. Il primo ha affermato: «Leggo minimo un romanzo a settimana, rigorosamente in formato cartaceo», il secondo ha concretizzato la sua passione per la lettura e la voglia di diffonderla in un’iniziativa di «riorganizzazione e recupero della biblioteca scolastica, ridotta ad uno sterile archivio di scartoffie, magari con la formazione, se ci riusciamo, di un circolo di lettura». Una proposta in linea con l’osservazione del sociologo Stefano Laffi, anche lui presente al convegno di Verbania, che sottolinea l’importanza dell’incontro, capace di spezzare quello che ha definito “L’algoritmo di Google”. Maria Riccarda Bignamini su Insegnare, la rivista del centro iniziativa democratica degli insegnanti, afferma che «i teenager sono immersi nei social, nei videogiochi e negli illimitati video di YouTube, sono fans di youtuber o seguaci delle innumerevoli serie televisive sui loro device». «Oltre ai libri assegnati a scuola, leggo soprattutto fan-fiction che hanno per protagonisti personaggi delle serie che guardo su Netflix o celebrità che seguo sui social; le trovo su Wattpad.» dice una ragazza da me intervistata, confermando la fortuna che queste storie, basate sulla rielaborazione di “materiale originale” in funzione di tematiche attuali, hanno avuto su piattaforme di diffusione, tra cui il già citato Wattpad. Da queste il mondo dell’editoria attinge nuovi autori, colto il potenziale di questi testi in prima persona, un “presente immersivo”, capace di annullare la distanza tra autore e lettore.
Realtà che emerge anche dalle parole della proprietaria di una storica libreria a conduzione familiare a Montecatini Terme (Pistoia), che ha visto un netto calo delle vendite ai più giovani anche a causa dell’incapacità di una piccola libreria di competere con tale assortimento. «Guarda cosa mi è toccato ordinare!» dice ironicamente indicando un romanzo ispirato alle vicende private di una nota influencer, attualmente in vetta alle classifiche. Sembrano percepire di meno la pressione del calo delle vendite agli adolescenti realtà più grandi, come i punti vendita della Mondadori e della Giunti (Pistoia), che però hanno evidenziato a loro volta come l’interesse degli adolescenti sia indirizzato quasi esclusivamente verso tutto ciò che passa attraverso internet, i social e Netflix. «Quando su Netflix viene proposta una serie ispirata a un romanzo – sostiene una delle impiegate del punto vendita Mondadori – si nota subito un’impennata nelle vendite di quel libro». Nel caso della Giunti poi, sulla base della predilezione dei giovani verso questo genere di narrativa, è stata condotta una scelta di marketing interamente volta a soddisfare tale domanda, a discapito dei grandi classici della letteratura ormai imposti solo dalle scuole. Romanzi, tra l’altro, facilmente reperibili gratuitamente da siti pirata. Come ricorda un altro giovane intervistato, che non paga da un anno nessuno dei libri che legge, perché «un paio di mesi dopo l’uscita di un nuovo romanzo, scaricarlo illegalmente da internet senza tirare fuori neanche un euro è un gioco da ragazzi».

Immagine di apertura: foto di Pexels

Diciannove anni, toscana, frequenta il quinto anno di liceo classico all’Istituto “Niccolò Forteguerri” di Pistoia. Appassionata alla scrittura fin da bambina, comincia a scrivere qualche pezzo per il giornale locale di Lamporecchio, il paese dove è nata e vive. Durante gli anni del ginnasio e del liceo scrive per il settimanale diocesano di Pistoia “La Vita” e fa qualche esperienza nell’emittente televisiva Toscana TVL.

1 commento

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.