Pavia 27 Febbraio 2025

La Mezquita-Cattedrale di Cordoba rappresenta un capolavoro architettonico unico al mondo, testimone di secoli di storia e di una straordinaria fusione di stili artistici. Situata nel cuore dell’Andalusia, questo monumento incarna l’incontro tra culture e religioni diverse.

Il colonnato ad archi dell’interno (fonte: farodiroma.it)

La costruzione della Mezquita ebbe inizio nel 785 d.C., sotto il dominio dell’emiro Abd al-Rahman I, sui resti di una chiesa visigota dedicata a San Vincenzo. Nel corso dei secoli, la struttura subì ampliamenti e modifiche, riflettendo l’evoluzione del potere politico e religioso della regione, ma fu solo con la Reconquista cristiana che la moschea nel 1236 fu consacrata come cattedrale cristiana, subendo ulteriori interventi architettonici che integrarono elementi gotici, rinascimentali e barocchi, dando forma un insieme armonioso di stili.
L’ingresso nella maestosa cattedrale suscita stupore e meraviglia alla vista della foresta di colonne che sembra estendersi a perdita d’occhio, dando l’impressione di trovarsi in una singolare casa degli specchi. Originariamente, la sala della preghiera contava 856 colonne in marmo, granito e diaspro – molte di queste provenienti da campagne di spoliazione di antichi edifici romani e visigoti.

Il Mihrab, la nicchia della preghiera che indica la direzione della Mecca (foto di Ruggero Poggianella)

Queste colonne sostengono una serie di archi a ferro di cavallo bicolori, caratterizzati dall’alternanza di mattoni rossi e pietra bianca che creando un effetto visivo geometrico di grande impatto, un disegno innovativo che non solo conferisce leggerezza alla struttura, ma simboleggia anche l’infinito, guidando lo sguardo dell’osservatore all’interno di un caleidoscopio prospettico senza fine. Uno degli elementi più affascinanti della Mezquita è il Mihrab, la nicchia che indica la direzione della Mecca. Questo spazio, riccamente decorato, rappresenta il culmine dell’arte islamica omayyade. L’arco a ferro di cavallo che lo incornicia è ornato con intricati motivi vegetali e iscrizioni coraniche in oro su sfondo blu, testimonianza della maestria degli artigiani dell’epoca, mentre la cupola sovrastante, con i suoi mosaici scintillanti, aggiunge ulteriore solennità allo spazio sacro.

Un dettaglio della fusione fra stile gotico e stile moresco (foto di Alessia Rampoldi)

Nel XVI secolo, durante il regno di Carlo V, fu deciso di costruire una cattedrale cristiana al centro della moschea. L’intervento, guidato dall’architetto Hernán Ruiz I, portò all’inserimento di una crociera e di un coro in stile rinascimentale all’interno della struttura islamica, mentre la navata centrale, con le sue volte gotiche e le ricche decorazioni barocche, crea un contrasto sorprendente con la sobrietà e l’armonia degli elementi moreschi circostanti. Nonostante le differenze stilistiche, l’integrazione è stata magistralmente realizzata in modo da preservare l’unità e l’equilibrio dell’intero complesso.

All’esterno, il giardino che custodisce la griglia di aranci profumati alternati a fontane gorgoglianti del Patio de los Naranjos – l’aranceto, tipico elemento della tradizione architettonica ispano-islamica, che un tempo serviva come luogo per le abluzioni rituali prima della preghiera – offre un’oasi di tranquillità. La Torre-Campanaria, che domina il panorama di Cordoba, incorpora al suo interno l’antico minareto costruito da Abd al-Rahman III e, dalla propria sommità, offre una vista panoramica sulla città e sui dintorni.

L’altare Maggiore

La Mezquita-Cattedrale di Cordoba è entrata a far parte dei monumenti Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 1984, un riconoscimento che sottolinea la sua importanza come simbolo di convivenza culturale e religiosa: un monumento che non è solo un capolavoro architettonico, ma anche un luogo che incarna lo spirito di tolleranza e dialogo tra civiltà distanti fra loro. Passeggiando nei suoi maestosi interni si possono leggere sulle superfici lapidee storie millenarie di fede, arte e incontri. Questo monumento rappresenta un unicum nel panorama architettonico mondiale, un luogo dove l’arte islamica e cristiana si fondono in un abbraccio armonioso, in cui la bellezza senza tempo continua a ispirare fascino e ammirazione, rendendola una tappa imprescindibile per la comprensione della ricchezza e della complessità della storia andalusa.

Immagine di apertura: l’interno della Cattedrale/Moschea di Cordoba in Andalusia. Un dettaglio che mostra la fusione dello stile moresco con quello gotico

Giovane architetto pavese, formatasi al Politecnico di Milano e alla Pontificia Universidad Católica di Santiago del Cile, si è laureata con una tesi sulla valorizzazione paesaggistica del patrimonio UNESCO nel territorio tiburtino. Dal 2019 collabora a progetti di carattere editoriale con l’Accademia Adrianea di Architettura e Archeologia e alla didattica presso la facoltà di Architettura dell’ateneo milanese. Parallelamente agli studi prima e al lavoro poi, ha sempre coltivato una forte passione per l’arte, significativamente influenzata dall’insegnamento fondamentale di perseguire il bello nella realtà della vita quotidiana. Nel marzo 2022 scopre la pittura acrilica. Le sue opere sono state esposte in mostre collettive a Milano, Roma, Parigi e Berlino, dove è entrata a far parte degli artisti di Galeria Azur. Attualmente è collaboratrice di 24Ore Cultura per gli eventi presso Mudec, Palazzo Reale di Milano e GAM di Torino

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