Milano 28 Novembre 2022

È un giallo “dell’anima” l’ultimo libro di Maurizio De Giovanni, L’equazione del cuore, edito da Mondadori. Una storia incentrata sul personaggio di Massimo De Gaudio (stesse iniziali dell’autore), un professore di matematica in pensione, vedovo da anni, che si è chiuso in una forma di autismo sociale; introverso, burbero, solitario, ripiegato su se stesso, non conosce l’empatia. Vive in un’isola del Golfo di Napoli, vede l’unica figlia che vive al Nord solo per pochi giorni durante l’estate insieme al nipotino che lo ama e che adora andare con lui a pesca. L’affetto che prova per i suoi famigliari è un affetto imbarazzato, privo di baci e abbracci, perché il suo mondo emozionale è povero e non gli consente di trovare il modo giusto di comportarsi verso quei legami di sangue.

La copertina dell’ultimo libro di Maurizio De Giovanni , “L’equazione del cuore”, pubblicato da Mondadori

La sua mente matematico-razionale è il maggiore ostacolo emotivo, ma anche la sua sicurezza e la barriera difensiva verso le asperità dell’esistenza. Un avvenimento cambia la routine: in un grave incidente stradale perdono la vita la figlia e il genero mentre il nipote è in coma. E così il destino imprevedibile e beffardo lo costringe ad una brusca virata che gli crea «un intollerabile senso di disordine e confusione».
Il professor De Gaudio è costretto ad assolvere i suoi doveri e, pur controvoglia, lascia l’isola, pensando di potervi tornare subito, una volta terminate le incombenze di rito. Durante il viaggio si meraviglia della sua assenza di dolore; «si chiese per quale motivo non provasse dolore, si chiese perché non fosse straziato, distrutto, si chiese perché l’emozione più chiara che sentiva fosse il fastidio di dover andare dove stava andando, di separarsi della sua quotidianità blindata».
Nella comunità nordica si sente a disagio, spaesato, osservato e giudicato soprattutto da Alba, la baby-sitter del nipote che, sotto il suo sguardo incredulo, manifesta un dolore disperato per la sorte del “suo Checco”. Alba lo critica furiosamente rinfacciandogli la sua estraneità e l’immeritato amore del nipote nei suoi confronti.

Maurizio De Giovanni (1958, Napoli) è l’autore di  “I Bastardi di Pizzofalcone”, “Il commissario Rucciardi” e “Mina Settembre”, opere dalle quali sono state tratte fiction di successo

Il contatto con i vari personaggi di questo mondo, pur estraneo ed escludente soprattutto verso i terroni, lo condurrà a conoscere sempre di più la figlia e il nipote, da cui scoprirà di essere stato molto amato. Entrerà nella situazione problematica che si è venuta a creare dopo la morte del genero, proprietario di grosse aziende fonti di lavoro per tutta la città che richiedono la responsabilità di una gestione. Lui è l’unico parente, potrebbe diventare il tutore del nipote, erede di tutti i beni. I medici dell’ospedale, inoltre, chiedono che sia lui, sia la baby sitter, rimangano accanto al letto del ragazzo perché «è dimostrato che la voce di persone care molto amate può stimolare le reazioni cerebrali di cui si ha bisogno».
Massimo decide allora di restare, assumersi i propri impegni e scombinare i suoi piani. Inizia così per lui l’indagine nella sua anima che risveglierà sentimenti ed emozioni sopiti e che gli farà scoprire la sua fragilità e umanità e che lo porterà a diventare un nonno premuroso e a rimpiangere il passato anaffettivo.

L’equazione che rese famoso il fisico Paul Dirac, Premio Nobel 1933, scienziato che dette un contributo fondamentale allo sviluppo della meccanica quantistica. L’equazione è stata assimilata, a livello di cultura di massa, come l’equazione dell’amore

Ma tutta questa mutazione e questo ritrovato amore hanno un riscontro nella matematica e precisamente nell’equazione di Dirac, che dà il titolo al libro. Secondo questa equazione “se due sistemi interagiscono tra loro per un certo periodo di tempo e poi  vengono separati, non possono più essere descritti come due sistemi distinti, ma in qualche modo diventano un unico sistema”. E lui e Checco saranno per sempre un unico sistema! Nel sistema figlia, però, c’è un’anomalia legata alla sua morte e lui, da buon matematico andrà fino in fondo, mettendo insieme tutti i numeri per scoprire la verità.

Romanzo avvincente, commovente, ben congegnato; presenta una storia realistica e profonda che si fa sempre più interessante e poco prevedibile. In alcuni punti potrebbe far intendere intrighi e manovre di individui loschi, ma non ci sono cattivi in questa vicenda e le varie reazioni dei personaggi coinvolti sono determinate dall’amore, dalla preoccupazione e dal dolore. La scrittura del romanzo è precisa, scorrevole, avvincente, ben equilibrata nella parte narrativa ed introspettiva. Grande protagonista, insieme al professor De Gaudio, è la matematica che ha il ruolo fondamentale di spiegare la realtà, di trovare regole certe nel caos della vita. E, se prima imbriglia il cuore del professore e lo rende arido e schematico, in seguito lo apre all’autoanalisi, al cambiamento, all’equazione di Dirac. Inizialmente irritante, egli si fa via via simpatico ed affascinante per l’intelligenza, la logica e la capacità di affrontare tutto con metodo scientifico; allo stesso modo la matematica, raccontata con semplicità ed amore al nipote dormiente, diventa poesia, letteratura e forse mitiga lo sguardo ostile di chi per anni l’ha ritenuta difficile e cervellotica.

Immagine di apertura: foto di Gerd Altmann

Nata a Noci (Bari) sull’altopiano delle Murge, è laureata in Lettere Classiche all’università Cattolica di Milano, città dove ha poi sempre vissuto e insegnato nelle scuole medie e in quelle superiori. Ama viaggiare, cucinare, frequentare i concerti, ma soprattutto leggere. E’ "un'appassionata" di parole scritte, soprattutto sulla carta e non su kindle.

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