Milano 23 Ottobre 2020
1. Facebook corre in soccorso: il gigante dei social network ha annunciato un programma di sovvenzione per oltre 2 milioni di euro rivolto a 580 piccole e medie imprese che operano nelle aree di Roma e Milano. Le aziende interessate potranno presentare domanda in una sezione dedicata della pagina web di Facebook. L’azione è stata messa in piedi a seguito di un’indagine condotta da Facebook assieme all’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (Ocse) e alla Banca Mondiale sullo stato delle piccole e medie imprese, che ha evidenziato come i flussi di cassa siano, al momento, tra le principali preoccupazioni per il business. La notizia coincide con alcune indiscrezioni sulla nuova funzionalità (in fase di rodaggio) Neighbourhood (l’inglese di “vicinato”) che consentirebbe la gestione di micro-social network per area geografica, dove chattare e condividere notizie con gli utenti della porta accanto. Per accedere alla funzionalità bisognerà inserire il proprio indirizzo, cosa che fa sorgere perplessità in tema di gestione della privacy.
2. La Banca Mondiale ha di recente annunciato che la pandemia da Covid-19 incrementerà di 88 milioni i 115 milioni di persone che già oggi nel mondo vivono in condizioni di estrema povertà. Che cosa significa nel concreto? Estrema povertà equivale a vivere con meno di 1,90$ al giorno, circa 700$ l’anno (poco meno di 600€). La crescita economica degli ultimi vent’anni ha condotto a un notevole miglioramento delle condizioni di vita degli abitanti di paesi come l’India e la Cina. Mentre in passato la condizione di povertà interessava prevalentemente le zone rurali, oggi sembra essere più a rischio chi vive in città. Dall’altra parte del mondo, nel Nord America, secondo una ricerca recente di Wealth-X riportata dal Wall Street Journal, i magnati avrebbero già completamente assorbito gli impatti derivanti dalla pandemia riportando la loro ricchezza ai livelli pre-crisi. Ciò risulta, tra le altre cose, attribuibile all’enorme crescita del mercato azionario degli ultimi mesi.
3. Era attesa ed è arrivata: lo scorso 20 ottobre il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha avviato una causa contro Google per violazione delle leggi antitrust. In particolare, Google è accusata di aver abusato della propria posizione di monopolio digitale nelle ricerche online: nel tentativo di combattere il proprio competitor Bing, ha stipulato accordi con i maggiori produttori di smartphone al fine di avere il totale controllo sul flusso di ricerche online. L’ultima volta che gli Stati Uniti intentarono una causa di simili dimensioni fu nel 1998 contro Microsoft, la quale, a partire da quel momento, ha sempre mantenuto un comportamento prudente. Qual è il vero significato di questa azione? Potrebbe essere solo l’inizio di una serie di provvedimenti finalizzati ad arginare lo strapotere del colosso digitale, accusato, tra le altre cose, di abusare del proprio vantaggio nell’ambito della pubblicità e delle ricerche mirate. Il procedimento potrebbe concludersi tra molto tempo; ci auguriamo non così tanto da rendere la tecnologia sorpassata, come è successo con Microsoft.
4. Risultati strabilianti per i colossi del largo consumo, che hanno avuto un impatto positivo dalla pandemia da Coronavirus. La multinazionale Procter&Gamble (Dash, Viks, AZ tra i marchi più noti) ha riportato l’incremento più significativo delle vendite su scala mondiale degli ultimi quindici anni. Analogamente, il maggior competitor Rickitt Benckiser (Finish, Sholl, Gaviscon) ha comunicato aspettative di crescita sostenute per il prossimo trimestre, visto l’aumento della domanda di prodotti per la pulizia della casa dovuto alla pandemia. Lo smart-working continua a sostenere, tra le altre cose, un incremento delle vendite di prodotti alimentari, con la migrazione dei pasti da fuori a dentro casa. Insieme alla preoccupazione per la crescita dei contagi aumentano, a partire da ottobre, le vendite su e-commerce. Secondo una recente ricerca Nielsen nella settimana tra il 5 e l’11 ottobre sono stati registrati tassi di crescita a tre cifre sui canali online. La tendenza non sembra destinata a durare; gli analisti prevedono un rimbalzo negativo per il primo semestre del 2021: si stimano risultati peggiorativi rispetto a quelli del medesimo periodo dell’anno precedente (influenzati positivamente dalle settimane di lockdown).
Immagine di apertura: foto di Heb B