Milano 23 Novembre 2020

1. Sentiremo parlare di Yubo, il nuovo social media figlio di una start up francese e dedicato ai giovani sotto i 25 anni. L’applicazione è stata già scaricata da 40milioni di utenti e consiste in una serie di “stanze virtuali” cui accedere per chattare con amici o, anche, con sconosciuti. Ciascuna stanza è diversa dall’altra per argomenti trattati oppure per localizzazione geografica, così da rendere più semplice l’interazione con persone che abitano nella nostra città o nel nostro quartiere. La vera innovazione sembra essere, tuttavia, il fatto che l’applicazione è completamente priva di pubblicità e soprattutto di influencer. I fondatori, Sacha Lazimi, Jérémie Aouate e Arthur Patora si sono conosciuti sui banchi dell’università di ingegneria a Parigi e hanno lanciato l’app nel 2015 con il nome di Yellow. Il futuro sembra riservare sorprese positive dal momento che nelle scorse settimane la start up ha raccolto 47,5 milioni di dollari di investimenti e punta ad aprire uffici a New York oltre a quelli di Parigi, Londra e Jacksonville.

2. Amazon sarà anche farmacia virtuale. Il progetto del colosso dell’e-commerce vede la luce con l’apertura di una nuova linea di business, dedicata all’acquisto online di medicinali, con sconti interessanti. La formula prevede inoltre consegne in tempi rapidissimi e a costo zero per i membri Amazon Prime. La possibilità di acquisti di medicinali è al momento prevista per gli Stati Uniti (la normativa italiana vieta la vendita online di farmaci con obbligo di ricetta), dove il mercato delle prescrizioni mediche vale circa 500 miliardi di dollari. Secondo questa formula, sarà il il medico ad inviare la prescrizione ad Amazon Pharmacy via sito o applicazione, assieme ai dati dell’assicurazione sanitaria. La notizia ha generato una flessione sui mercati dei principali gruppi di farmacie tradizionali, che potrebbero non reggere la competizione considerato l’elevato numero di utenti che utilizzano la piattaforma di e-commerce.

3. Compie 35 anni Windows, l’ambiente operativo che nacque il 20 novembre 1985, esattamente 10 anni dopo la fondazione di Microsoft quando Paul Allen (allora 22 enne) e Bill Gates (19 enne) studiavano in un garage come portare un computer su ogni scrivania. L’obiettivo di Windows era sviluppare un ambiente operativo multifunzionale stimolando l’utilizzo del mouse come periferica di puntamento. L’idea sembra aver funzionato; oggi Windows è sul mercato nella sua versione Windows 10 ed utilizzato nel 90% dei pc, passando attraverso versioni più o meno riuscite e numerosi inciampi. L’ultima novità sembra riguardare proprio l’apertura da parte del competitor Apple, disposto ad installare il sistema operativo Microsoft sui Mac. Una storia di alti e bassi quella di Microsoft, forse incapace di sostenere la sfida sul mercato dei dispositivi mobili, ma ancora protagonista nel mondo della tecnologia. Non dimentichiamoci che è proprio Bill Gates a ricoprire il secondo posto sul podio degli uomini più ricchi del mondo.

4. Ha già fatto il suo ingresso sulla scena qualche anno fa l’infermiera virtuale sviluppata dal ricercatore della Northeastern University (USA) Timothy Bickmore, per facilitare il rientro a domicilio dei pazienti ospedalizzati con basso reddito. L’infermiera chiamata Elisabeth o Louise aveva il compito di ricordare ai pazienti i medicinali da assumere e chiedere loro come si sentissero per comunicare l’informazione al medico. Meglio di niente per chi non poteva permettersi un’infermiera in carne ed ossa. L’idea torna in auge in epoca di Covid in India, con lo sviluppo di veri e propri infermieri robot (il più usato è Mitra) che operano in ospedali resi saturi dalla diffusione della pandemia. L’infermiere robot, del valore di circa 10mila dollari, può assistere il medico nella verifica dei parametri vitali e ricordare al personale i medicinali da far assumere al paziente. Aiuta inoltre i malati in isolamento a connettersi con i famigliari attraverso lo streaming video, che consente, tra le altre cose, anche l’esplorazione degli ambienti di cura. La novità sembra essere accolta positivamente dai pazienti indiani, che si scattano selfie con il robot.

Immagine di apertura: foto di Thomas Meier

Classe 1988, abruzzese di origine e milanese di adozione, laureata presso l'Università Bocconi di Milano in Economia delle Amministrazioni Pubbliche e delle Istituzioni internazionali, si occupa dal 2013 di consulenza manageriale per una multinazionale del settore. Ha la passione per la lettura, per i viaggi e la Toscana.

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