Milano 26 Marzo 2021

1. Notizie in bianco e nero per la Walt Disney, mamma di Topolino, Minnie e Pocahontas. A più di un anno dal lancio, la piattaforma di streaming Disney+ ha già raggiunto la soglia dei 100 milioni di iscritti, secondo quanto annunciato dal CEO di Disney Bob Chapeck. Il competitor Netflix per ottenere lo stesso numero di utenti aveva impiegato ben 6 anni e oggi ne conta 200 milioni. Un risultato impensabile per la stessa Disney al momento del lancio, complice anche la pandemia. Le previsioni sono quelle di investire ulteriormente nella piattaforma con 100 nuovi progetti previsti per i prossimi mesi. È inoltre vicina la riapertura il 30 aprile 2021 di Disneyland Park e Disney California Adventure Park, con capacità limitata, dopo più di un anno di chiusura che permetterà ad oltre 10.000 persone di tornare a lavorare. Sul fronte delle cattive notizie, è stata annunciata la dismissione di 60 Disney Store negli Stati Uniti: dei 300 presenti in tutto il mondo il 20% chiuderanno i battenti entro l’anno. Il piano strategico della società prevede, secondo la responsabile dei prodotti di consumo, giochi e publishing di Disney Stephanie Young, una virata verso una piattaforma di vendite online.

2. Poste Italiane, in passato citata come emblema del disservizio pubblico, con la presentazione del nuovo piano strategico punta ad essere un’azienda innovativa e proiettata verso il futuro. Nei prossimi tre anni, l’attività di Poste comprenderà un arricchimento dell’offerta nel settore delle telecomunicazioni con un servizio di internet a banda larga. Dall’inizio del 2022, inoltre, la Società prevede di accedere al mercato dell’energia, offrendo ai consumatori la possibilità di scegliere Poste come fornitore di gas ed elettricità al 100% verde. Matteo Del Fante, amministratore delegato della società, promette, quindi, attraverso l’apertura a nuovi settori ed il potenziamento di quelli esistenti, una crescita dei ricavi di gruppo fino alla soglia dei 12,7 miliardi di Euro entro il 2024. Un percorso che inizia nel 2002 con l’amministratore delegato Massimo Sarmi, meritevole di aver rivoluzionato Poste attraverso una strategia di modernizzazione basata sull’innovazione dell’infrastruttura tecnologica e logistica e sull’ampliamento della gamma dei prodotti e dei servizi. Pur restando al 60% sotto il controllo del Ministero dell’Economia e delle Finanze, dal 2015 è quotata alla Borsa di Milano.

3. Brutte notizie per Elon Musk e la sua Tesla, dopo l’annuncio da parte del governo cinese di vietare le auto elettriche americane a tutto il personale governativo e, più in generale, a tutti coloro che ricoprano una carica in ambito militare. L’accusa sarebbe che le auto potrebbero fungere da “Cavallo di Troia” ed essere utilizzate, attraverso i sensori e le telecamere di cui sono dotate, per spiare le attività e i cittadini cinesi. L’auto, infatti, è in grado di registrare e memorizzare i dintorni, scaricare mappe e cartografie e tenere in memoria i telefoni cellulari collegati. Dietro questa decisione sembrano esservi, ancora una volta, diatribe diplomatiche ed in particolare una reazione al blocco messo in atto da Trump delle attività di Huawei sui mercati occidentali. L’azienda Tesla potrebbe subire impatti significativi da questa decisione, poiché il mercato cinese contribuisce al 20% del fatturato aziendale.

4. A lezione di pasta dagli americani. Non è un film di fantascienza ma una delle ultime novità d’oltreoceano. Dan Pashman, scrittore americano e conduttore di un noto podcast alimentare critica i formati di pasta più noti e ne inventa uno nuovo, i “Cascatelli”. L’idea sembra essere nata da uno sforzo lungo tre anni, in cui lo scrittore ha studiato ed analizzato oltre 100 tra i formati di pasta esistenti per trovare la combinazione corretta tra resistenza alla cottura e capacità di trattenere il condimento. Ha origine così un formato di pasta corta, con un angolo retto e dotata di “balze” sporgenti e molto somiglianti alle “creste di gallo”. Un vero insulto per i pastai di Gragnano, i quali ritengono che la pasta liscia sia la migliore per gusto e capacità di trattenere la salsa. Una posizione che non trova d’accordo il 90% degli italiani per i quali, secondo le ricerche più recenti, i formati rigati vincono su tutti. Non è escluso quindi che i “Cascatelli” possano rivelarsi in Italia un successo made in USA.

Classe 1988, abruzzese di origine e milanese di adozione, laureata presso l'Università Bocconi di Milano in Economia delle Amministrazioni Pubbliche e delle Istituzioni internazionali, si occupa dal 2013 di consulenza manageriale per una multinazionale del settore. Ha la passione per la lettura, per i viaggi e la Toscana.

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