Pavia 28 Novembre 2022

Alessia Rampoldi è un giovane architetto non ancora trentenne che, dopo la laurea al Politecnico di Milano, si è specializzata in museologia, soprattutto in ambito archeologico. Figlia d’arte – il padre, ingegnere, dipinge da sempre per passione – già si cimentava con i pennelli, ma dall’oggi al domani per lei il gioco si è trasformato in qualcosa di serio. Le sue opere sono state esposte a Roma, poi a Parigi e poco dopo un’importante galleria berlinese con sedi anche negli Stati Uniti, le ha chiesto di entrare a far parte della sua cerchia di artisti mettendo le sue opere sul mercato. Un sogno che è diventato realtà. Qualche volta accade. Ora Alessia ci racconta l’avventura che in brevissimo tempo l’ha trasformata da pittrice per diletto a pittrice di professione.
Il sito dell’artista è www.lumin-ar.art

È iniziato tutto per caso un sabato dello scorso marzo, quando, presa dall’urgenza di dare forma a un groviglio di emozioni e dalla curiosità di sperimentare qualcosa di nuovo, ho aperto il primo tubetto di colore acrilico.

Luminar, “Abisso”, acrilico su tela, 50×70 cm

Ho iniziato a prendere confidenza con la densità della tempera, con l’attrito che si crea tra le setole del pennello e la tela ruvida nello stenderla con ampi e lunghi gesti ripetuti. La soddisfazione nel creare campiture di colore su delle grandi vecchie tele di mio padre mai concluse era tanta, così tanta da esaurirne cinque in pochi giorni. Così è nata la prima serie di dipinti, Palinsesto – intitolata così per la stratificazione di diverse intenzioni, di due generazioni di pittura, per la sovrapposizione di tessiture e di toni – in cui ogni sfumatura corrisponde ad un pensiero, ad un’emozione, a un ricordo, a una frase detta o a una persona.
Per me la pittura è comunicazione attraverso il colore e io stavo scoprendo un nuovo tipo di narrazione. Una volta ho letto che l’arte riesce a raggiungere ogni persona perché immortala piccoli frammenti di realtà, non come una fotografia, ma come un racconto che viene modulato dalla voce e dalla memoria dell’oratore. L’arte visiva è un racconto muto che lascia spazio alla dimensione intima dell’osservatore così da poterne modificare la trama.

Luminar, “Hidden Flowers”, acrilico su tela, 50X70 cm

Mi sono chiesta se anche la mia arte fosse in grado di comunicare in questo modo, se, guardandola, le persone potessero riuscire a ritrovare un frammento della propria realtà.
Dopo aver mostrato inizialmente le tele a pochissime persone, sono stata coinvolta da un gruppo di amici – fondatori del collettivo Spazio Delta – in un evento eclettico inserito nel calendario del Fuori Salone 2022, che metteva insieme pittura, fotografia, musica e design e che vedeva i miei dipinti fare da scenografia al palco dedicato alle performance. La risposta del pubblico è stata positiva oltre ogni mia aspettativa.
All’inizio del mese di luglio, dopo aver finto di ignorarli per diverso tempo, ho aperto un paio di annunci di concorsi d’arte indetti da due case editrici italiane e ho sottoposto il mio primo dipinto ad entrambe le candidature. Mai avrei potuto immaginare ciò che è successo nei giorni e nei mesi successivi e, ripensandoci, vivo ancora lo strascico dell’onda di emozioni che mi ha travolta. Grazie a due semplici e fugaci annunci capitati casualmente sulla mia pagina Instagram, sono stata selezionata per una mostra collettiva, L’Arte si Mostra, che si è tenuta a Palazzo Ferrajoli a Roma il 3 ottobre scorso; e ad inizio agosto ho visto la mia opera pubblicata nella sezione Artisti Contemporanei al Carrousel du Louvre della rivista Art Now (Art Now promotore di creatività, numero IV – anno V, Luglio/Agosto 2022), evento che mi ha portata a Parigi all’Art Shopping Paris, una grande fiera d’arte che ha avuto luogo nella capitale francese dal 21 al 23 ottobre e durante la quale ho avuto l’occasione di videoesporre il dittico Palinsesto.

Luminar, “Sguardo sulla città”, acrilico su tela, 50 x 80

Entrambe le esperienze sono valse incalcolabilmente, più di qualsiasi premio in denaro. L’incontro con altri artisti è stato un momento importante, mi ha offerto la possibilità di dialogare e di confrontarmi con chi dell’arte ha fatto la propria attività mentre io ho appena iniziato ad affacciarmi alla soglia di questo nuovo mondo.
Le critiche ricevute sono state la ricompensa più preziosa e, tra tutte, un commento in particolare mi ha colpita: una persona, osservando le mie tele, ha detto che qualcosa, forse nei colori, gli ricordava la propria infanzia. Sono state parole fondamentali per me, perché, fosse stata anche l’unica, quella persona era riuscita a leggere un frammento di sé nel mio dipinto.
Si dice che le esperienze più belle sono quelle che capitano inaspettatamente e io credo di star vivendo un sogno ad occhi aperti. Nei giorni precedenti la partenza per Roma, mentre sperimentavo un nuovo tipo di soggetto e nuove tecniche di pittura, ho ricevuto un invito da parte di una galleria d’arte di Berlino.

Inutile descrivere il gomitolo di sentimenti e reazioni contrastanti; amo lasciarmi stupire dalle grandi e dalle piccole cose, mi entusiasmo anche per le più insignificanti scoperte, ma l’accelerazione che aveva subito il concatenarsi e concretizzarsi di tutti gli eventi sino a quel momento, è stata per me sconcertante.

L’artista accanto a “Artadecer” (in alto) e “Bottiglie” (in basso) alla Galeria Azur di Berlino (foto di Maurizio Rampoldi)

E mentre provo a scrivere degli accadimenti vissuti, ripenso al vernissage di Reversals, la mostra collettiva allestita negli spazi berlinesi di Galeria Azur, https://galeriaazur.art/de/ , in corso sino all’11 dicembre.

Questo evento segna per me un punto di svolta e, grazie alla collaborazione avviata con la galleria, rendo professione ciò che fino a poco tempo fa era soltanto una passione.
Questa è la storia della mia singolare esperienza, che per me ha ancora il sapore dei sogni, ma che mi ha certamente insegnato che sognare è giusto e doveroso, tanto quanto osare e perseverare.
Questo è il mio racconto. A parole, Alessia. A colori, Luminar, il mio nome d’arte.

Immagine di apertura: Alessia Rampoldi/Luminar, Palinsesto, dittico, acrilico su tela, 120×100, attualmente esposto alla Galeria Azur di Berlino

 

Giovane architetto pavese, formatasi al Politecnico di Milano e alla Pontificia Universidad Católica di Santiago del Cile, si è laureata con una tesi sulla valorizzazione paesaggistica del patrimonio UNESCO nel territorio tiburtino. Dal 2019 collabora a progetti di carattere editoriale con l’Accademia Adrianea di Architettura e Archeologia e alla didattica presso la facoltà di Architettura dell’ateneo milanese. Parallelamente agli studi prima e al lavoro poi, ha sempre coltivato una forte passione per l’arte, significativamente influenzata dall’insegnamento fondamentale di perseguire il bello nella realtà della vita quotidiana. Nel marzo 2022 scopre la pittura acrilica. Le sue opere sono state esposte in mostre collettive a Milano, Roma, Parigi e Berlino, dove è entrata a far parte degli artisti di Galeria Azur. Attualmente è collaboratrice di 24Ore Cultura per gli eventi presso Mudec, Palazzo Reale di Milano e GAM di Torino

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