Milano 27 Gennaio 2023
La realizzazione per chi fa musica rischia di diventare sempre più difficile. Le ragazze e i ragazzi che si diplomano al Conservatorio e nelle scuole e nei Licei musicali – la legge n. 508 del 1999 prevede l’equiparazione alle università dei conservatori, delle accademie d’arte e di danza – una volta ottenuto il pezzo di carta, fanno fatica a trovare uno sbocco professionale adeguato e stabile. Riccardo Benlodi, tenore di 30 anni, ha fatto questo nuovo percorso “universitario” di studi musicali. Entrato al Conservatorio 12 anni fa dopo il diploma di scuola media superiore, ha ottenuto la laurea magistrale (5 anni).

Ha esordito poi nel 2020 in un piccolo ruolo ne Le nozze di Figaro di Mozart diretto da Riccardo Muti a Rimini e Ravenna. Nel 2022 è stato Lindoro ne Il Barbiere di Siviglia di Rossini a Lima per l’Istituto Italiano di Cultura e a Catania ha debuttato nella Rita di Donizetti. Il giovane tenore sottolinea che i teatri italiani non hanno più compagnie di canto stabili che sarebbero un’ottima occasione di crescita per i giovani. Andrea Mastretta, 40 anni, da pianista ha fatto il percorso tradizionale di 10 anni al Conservatorio di Pavia. Dopo la riforma, per due anni ha frequentato il Conservatorio per conseguire la laurea magistrale, più altri tre anni per l’abilitazione all’insegnamento di musica nelle scuole. Attualmente insegna in una scuola media di Cremona con indirizzo musicale. La scuola con ore integrative incentiva i ragazzi che vogliono continuare al Conservatorio o nei licei musicali. Andrea si è specializzato come maestro accompagnatore di cantanti e direttore di coro.
A volte la didattica eccede nei tempi e serve a tenere parcheggiati i giovani in attesa di collocazione. Gli studenti durante gli studi si esibiscono in piccole sale di concerto per saggiare il confronto col pubblico. Non sempre sono orientati per scelte definitive. Tullia Pedersoli, 46 anni, soprano e musicologa, è una docente di letteratura al Liceo musicale di Busto Arsizio, in provincia di Varese. Lei ha seguito il corso di studi prima della riforma. Erano anni selettivi, agli esami di diploma c’erano molte bocciature. I tempi sono cambiati. Gli studenti sono diminuiti e le promozioni sono più facili. Ma c’è il dopo.

I più dotati si trovano di fronte ad ostacoli e al precariato. Tuttavia, in alcuni casi si creano spontaneamente gruppi per suonare e cantare insieme. Tullia si è diplomata nel 1999 in pianoforte con il vecchio ordinamento. Anche oggi l’accesso agli studi è previsto sia direttamente, sia privatamente, nel caso di frequenza ad altri istituti medi superiori; tuttavia, da molti anni cantanti e strumentisti non puntano alla sola carriera concertistica rivolta ad un mercato molto elitario. Si sostengono in genere con l’insegnamento, a tempo pieno o parziale. Il reclutamento prevede spesso un lungo periodo di precariato, come in tutti i settori. Tullia Pedersoli e il violinista Davide Belosio nel 2008 hanno fondato l’ensemble I Solisti Ambrosiani. Inizialmente erano un duo e lei suonava il pianoforte, poi è arrivata la conversione al canto in veste di soprano e al barocco, con un allargamento di organico, includendo altri strumenti e cantanti nel gruppo. Tutti i componenti hanno alle spalle una solida formazione musicale, attività concertistica sul territorio nazionale ed estero, che affiancano all’attività di docenza nelle Accademie di musica o nei Licei statali.

Il gruppo tiene regolarmente concerti, ha effettuato diverse registrazioni discografiche dedicate a repertorio inedito, e cura la direzione artistica del Festival di Musica Antica del Seprio, occasione di incontro fra la musica antica e i luoghi d’arte del Seprio (antica regione storica corrispondente alle attuali province di Como, Varese e Altomilanese), nonché momento di scambio fra la formazione di residenza ed altri gruppi italiani di rilevanza internazionale (ad esempio i gruppi Ensemble Musica Perduta, L’Archicembalo, Ensemble Cenacolo Musicale, Ensemble Baroque Carlo Antonio Marino, Ensemble Cappella Altoliventina). Negli anni la manifestazione ha avuto importanti patrocini e riconoscimenti. I gruppi ospiti, provenienti, ad esempio, da Pordenone o da Lecce, creano legami e reti di ascolto col territorio. Tullia Pedersoli crede nella capillare diffusione della musica nei piccoli centri per portarla ad un pubblico periferico.

Viviana Nebuloni, 25 anni, ha conseguito la laurea all’Istituto musicale Claudio Abbado di Milano e si sta laureando in Giurisprudenza. Racconta di una sua collega cantante costretta da una agente di pochi scrupoli a fare 28 recite della Traviata di Verdi in un mese. Il risultato è che si è rovinata la voce e ritirata dalle scene. Viviana ha deciso di fondare così Operitage, una associazione culturale e musicale a tutela soprattutto degli artisti esordienti. Si tratta di uno spazio di incontro tra cantanti, registi, danzatori, scenografi, direttori d’orchestra e maestranze teatrali per allestire insieme titoli di opera lirica, per proporre lavori musicali di giovani autori, per sfruttare spazi pubblici e privati al di fuori delle istituzioni accademiche. L’ambizione di questi e di molti altri musicisti, associazioni e gruppi musicali, è quella di avvicinare alla musica un pubblico nuovo, senza limiti di età e formazione culturale. In tutti i momenti di crisi e transizione si cerca un nuovo Rinascimento e il nostro Paese – dove nel Cinquecento è fiorita con la Camerata de’ Bardi a Firenze la nascente opera lirica – merita di rinnovare il sistema di educazione musicale amatoriale e professionale, per troppo tempo trascurato dalle istituzioni pubbliche.
Immagine di apertura: la soprano Tullia Pedersoli e il violinista Davide Belosio. Nel 2008 hanno fondato l’ensemble I Solisti Ambrosiani (foto: Agenzia Varese Press)