Milano 27 Marzo 2022

I cinquant’anni dall’inquietante morte di Giangiacomo Feltrinelli, ricorsi il 14 marzo 2022, hanno riacceso i riflettori su uno dei grandi misteri della storia italiana – il dilemma irrisolto tra “incidente” e omicidio sotto quel traliccio a Segrate – oltre ad un rinnovato interesse per la vicenda di un intellettuale che ha avuto un ruolo di primo piano in Italia creando la casa editrice e la rete di librerie che ancora oggi portano il suo nome.
Il figlio dell’editore, Carlo, attuale Presidente del gruppo, ha rieditato (in una versione arricchita da una postfazione dello stesso Carlo e da alcuni scritti del padre) il suo libro Senior Service pubblicato nel ’99: un memoir carico di emozioni, ricordi, ma anche di piste investigative lasciate inesplorate. Nello stesso tempo, il gruppo Gems ha ripubblicato tramite Chiarelettere una versione ridotta e semplificata di un vecchio libro di Aldo Grandi dedicato a Feltrinelli, intitolandolo Gli ultimi giorni di Feltrinelli.

Il corpo di Giangiacomo Feltrinelli, ritrovato sotto il traliccio di Segrate il 14 marzo del 1972 (foto pubblicata da “Epoca” n° 1121, 26/3/1972)

Attorno al cinquantesimo della morte di Feltrinelli è scattata però una clamorosa censura editoriale rispetto a libri – e a possibili film e documentari – che trattassero l’avventura rivoluzionaria e la morte violenta dell’editore in una luce inedita, sulla scorta di acquisizioni storiche e investigative nuove. Come è successo a Ferruccio Pinotti, giornalista de Il Corriere della Sera, autore di libri di successo. Il suo libro su Feltrinelli, che uscirà in aprile con il titolo di UntoldLa vera storia di Giangiacomo Feltrinelli (Round Robin Editore) è paradigmatica perché illustra le difficoltà che il giornalismo di inchiesta incontra in Italia. È l’autore stesso, nell’introduzione di Untold, a rivelare: «Questo libro non doveva uscire. Non avrebbe mai dovuto vedere la luce, nonostante sia costato dieci anni di lavoro. Spiegarne le ragioni non è facile, ogni parola può essere di troppo. Anche a distanza di cinquant’anni dalla strana, inquietante, fine di Giangiacomo Feltrinelli, chi tocca il tema della sua morte trova la strada sbarrata».
Pinotti ha avuto dieci anni fa la possibilità di accedere alle decine di migliaia di pagine di atti giudiziari scannerizzati dal Tribunale di Milano (dove sono depositati) che riguardano Feltrinelli militante politico da quando, poco più che ventenne, iniziò a frequentare il Pci e i gruppi di estrema sinistra, sino alla morte sotto il traliccio di Segrate. Quegli atti traslati elettronicamente rappresentano un patrimonio incredibile – fatto anche di immagini – che apre squarci nuovi; in essi si celano materiali inediti di enorme interesse, scorci di storia in grado di illuminare tanti aspetti del nostro passato recente e del presente.

La copertina di “Untold-la vera storia di Giangiacomo Feltrinelli” edito da Round Robin. Sarà in libreria a metà aprile

L’analisi delle migliaia di pagine di atti giudiziari oggi consultabili all’Archivio di Stato rafforza la percezione che Feltrinelli sia stato un personaggio di grande complessità, una figura imprescindibile per la comprensione di un pezzo importante di storia italiana ed europea. È anche evidente che quello di Feltrinelli rimane a tutti gli effetti un gigantesco mistero. Le domande erano e restano tante: qual era il progetto politico profondo di Feltrinelli? Il suo crescente impegno rivoluzionario preludeva ad una dedizione totale alla lotta armata? Se è così, chi erano davvero i suoi compagni di viaggio? Si limitavano ai militanti del suo gruppo, i Gap, e ad alcuni esponenti di Lavoro Illegale, di Potere Operaio e delle nascenti Brigate Rosse, oppure comprendevano scenari più ampi, anche all’estero?
Resta irrisolta, infine, la domanda più grande, quella più difficile: com’è morto Feltrinelli? È davvero saltato in aria per un banale errore nella messa a punto dell’esplosivo con cui voleva divellere un traliccio, o è stato eliminato con una abile messinscena? E se sì, chi voleva la sua morte? Per quali motivi? Dalle carte giudiziarie è partita la difficile ricerca del giornalista del Corriere, fatta di molte interviste realizzate in Italia e all’estero e di scavi in ulteriori documentazioni.

Giangiacomo Feltrinelli nel 1957 alla presentazione del “Dottor Zivago” di Boris Pasternak, successo planetario che fece la fortuna della casa editrice

Lo studio delle carte e il successivo lavoro sul campo di Pinotti hanno confermato che Feltrinelli non era il rivoluzionario ingenuo e impreparato che alcuni, in chiave derisoria o assolutoria, hanno voluto dipingere: era un intellettuale che rifletteva senza sosta sui temi dell’ineguaglianza, della povertà, della lotta operaia, dell’economia mondiale, dei movimenti di liberazione nazionale. I suoi scritti e le sue lettere private denotano una passione totale per la causa dei diseredati di tutto il mondo; così come traspare una lucida comprensione delle spinte autoritarie che hanno caratterizzato tutti gli anni Settanta, nel contesto di una Guerra Fredda i cui esiti erano allora difficili da intuire. L’analisi del contesto italiano e internazionale che Feltrinelli aveva sviluppato, non gli sembrava lasciare spazio che a una rivolta totale, ad un’opposizione al sistema mirata a provocare l’assunzione di misure autoritarie che avrebbero a loro volta scatenato una resistenza armata da parte di porzioni crescenti delle masse. Era, all’epoca, un’aspirazione condivisa da molti, a livello nazionale e internazionale. Ma il valore di Feltrinelli resta nell’impegno con il quale l’uomo ha portato avanti le proprie idee, tanto come editore quanto come rivoluzionario.

La copertina che la rivista “Potere Operaio” dedicò a Feltrinelli alla notizia della sua morte

L’inchiesta Untold di Pinotti segue una chiave di lettura inedita, quella internazionale, che fa di Feltrinelli una figura nuova. Le risposte alle molte domande ancora aperte sul Feltrinelli più scomodo sono collocate in questa dimensione, che impone una rilettura complessiva della sua figura storica. Pinotti indaga senza censure e senza sconti sui lati oscuri di Feltrinelli. Ma scrive: «Su tante cose è lecito sollevare dubbi, ma non su una: l’idealismo e la buona fede di Feltrinelli. Per questo, nonostante i decenni scorrano veloci, il fascino della sua figura resta intatto e nulla può oscurare l’importanza del suo impegno, nemmeno la scoperta di vicende complesse e controverse, legate al percorso di crescita ideologica dell’editore».
Il libro è ricco di di documenti esclusivi, di testimonianze e di interviste: dal generale Gianadelio Maletti che dal Sudafrica ha dichiarato, senza tema di smentita, che «ad uccidere Feltrinelli è stato il Mossad, a causa del suo impegno filopalestinese: gli agenti israeliani gli hanno organizzato una trappola esplosiva», a Franco Piperno, uno dei leader di Potere Operaio insieme a Toni Negri, che ha rivelato come l’editore fosse in stretto contatto con i vertici di una delle Agenzie di intelligence dell’Est più efficienti: sarà il lettore a scoprire quale. Toccanti e pregni di mistero i ricordi di Sibilla Melega, ultima compagna dell’editore, intervistata da Pinotti nel rifugio di Oberhof: dalle “cure” riservate a Feltrinelli dal colonnello dei Servizi boliviani Roberto Quintanilla al burrascoso viaggio con l’editore in Algeria, fino ai drammatici frangenti da lei vissuti quando Feltrinelli si rese irreperibile una settimana prima della strage di piazza Fontana.

Immagine di apertura: Giangiacomo Feltrinelli con Fidel Castro a L’Avana nel 1964 (foto Inge Schönthal Feltrinelli)

Classe 1987, lombardo, ha studiato Filosofia all’università di Bergamo, ma continua a fare ricerca sui temi che lo interessano. Appassionato lettore e amante della scrittura, ha intrapreso un’attività giornalistica per varie testate cartacee e online. Molto attento alle vicende di storia e di intelligence, ha collaborato con Ferruccio Pinotti al libro “Untold, la vera storia di Giangiacomo Feltrinelli”, pubblicato da Round Robin nel 2022. Nel 2023, insieme a Maurizio Fiorentini, ha pubblicato "The Masquerade" con Frascati & Serradifalco Editori. Si divide tra la ricerca storico-filosofica e il giornalismo.

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