Milano 23 Settembre 2020
1. Cosa hanno in comune Facebook e Luxottica? Produrranno entrambi occhiali intelligenti che saranno commercializzati tra il 2023 e il 2025. Le sperimentazioni sono già state avviate presso i Reality Labs di Facebook e prevedono l’utilizzo di tecnologie di intelligenza artificiale e realtà aumentata a marchio Ray-Ban. La missione è quella di coniugare design e tecnologia, evitando dispositivi ingombranti grazie ad una elevata ricerca in termini di componentistica miniaturizzata (microfoni, chip e batterie). Fa scuola il flop dei Google Glass, che non hanno avuto il successo sperato in termini di vendite, forse a causa di un aspetto poco accattivante. L’accordo fornisce importanti suggerimenti sulla strategia futura di Facebook, i cui ricavi ad oggi sono generati primariamente dalla raccolta pubblicitaria e che potrebbero in futuro riguardare anche lo sviluppo e la produzione di dispositivi intelligenti, facendo concorrenza ai giganti del settore, come Apple.
2. Una pizzeria interamente robotizzata sarà presto realtà. A seguito dell’emergenza sanitaria che ha costretto alla chiusura un gran numero di ristoranti in tutto il mondo, sono aumentate le soluzioni robotizzate per la preparazione di alcune pietanze, inclusa la pizza. Grazie a Piestro, una start-up americana che mira a raccogliere due milioni di dollari, sarà possibile un vero matrimonio tra gusto e ingegneria. L’idea, secondo quanto dichiarato dal CEO Massimo De Marco, fa affidamento su un macchinario altamente tecnologico capace della produzione automatizzata di pizza destinata sia alla vendita diretta al consumatore sia alla distribuzione presso mense o ristoranti, possibile 24 ore su 24 anche in aeroporti e stazioni ferroviarie. La promessa è quella di utilizzare ingredienti freschi, evitando impasti e preparazioni precongelate, con la cottura di una vera pizza napoletana. Niente spreco di cibo, risparmio di energia e garanzia di igiene. Si pone però un tema etico: che ne sarà del pizzaiolo?
3. Un social network diventa il centro di un affare diplomatico: si tratta di TikTok, e i protagonisti sono Usa e Cina. Un breve sommario. TikTok, social network di cui è proprietaria la società cinese Bytedance (18 miliardi di fatturato nel 2019 e 500 milioni di utenti) offre la possibilità di condividere clip di pochi secondi e di lanciare “sfide” a colpi di video. Si tratta di una delle app più scaricate dalla generazione Z (i nati dal 1997 ad oggi). All’apparenza uno strumento innocuo. Invece, è stata nel mirino del governo americano perché accusata di raccogliere i dati degli utenti (preferenze, informazioni sulla navigazione, video e immagini) e renderli disponibili al governo cinese. Al termine di una serie di minacce, lo scorso 18 settembre il governo Trump ha annunciato che l’app non sarebbe stata più scaricabile negli Stati Uniti a partire dal 20 settembre (negli Usa è utilizzata da oltre 100 milioni di utenti). Secondo le ultime notizie, il blocco sarebbe stato rimandato di qualche giorno dal momento che si sta concretizzando un accordo tra TikTok e le società americane Oracle e Walmart come partner, rispettivamente, tecnologico e commerciale (Oracle ne acquisirà anche il 12,5%). Una prospettiva che rassicurerebbe Trump sull’utilizzo dei dati e creerebbe a quanto pare oltre 25mila posti di lavoro negli Usa.
4. Voli di linea con destinazione … aeroporto di partenza. Non è un gioco di parole: è l’ultima trovata per sopperire al crollo dei ricavi del settore aereo messa in atto da alcune compagnie asiatiche. Si tratta di voli di qualche ora, a bordo dei quali è possibile intrattenersi con cene o colazioni a tema guardando il panorama. È il caso della taiwanese Eva Air che allestita con immagini di Hello Kitty sorvola le zone più suggestive del Paese e della costa giapponese e della Royal Brunei Airlines dove si può gustare una cena a cinque stelle con visita aerea del Borneo. La compagnia australiana Qantas offre per il prossimo 10 ottobre una cena stellata dello chef Neil Perry sulla barriera corallina e la Sunshine Coast: per questo volo con partenza e destinazione Sidney i 134 posti disponibili sono stati venduti ad un prezzo variabile da 575 dollari a 2.765 dollari, a seconda della classe di viaggio prescelta. Un’idea che potrebbe essere sposata anche dalle compagnie del Bel Paese, che non avrebbero problemi a coniugare gusto e panorama.
Immagine di apertura: foto di Gerd Altmann