Reggio Calabria 27 Giugno 2024

Secondo un sondaggio recente dell’Istat, il turismo della Calabria è composto prevalentemente da una forte componente domestica; vale a dire da emigranti di ritorno che per legami affettivi preferiscono passare le vacanze nella loro regione d’origine. Secondo lo stesso sondaggio, la Calabria ha avuto un decremento di presenze pari a circa il 18 per cento. Anche se la stagione estiva 2024 è ancora all’inizio, la regione non sembra dare segni di ripresa. Inevitabile chiedersi le ragioni di questo ristagno in un panorama turistico italiano in grande ascesa (vedi la rubrica “Per un pugno di euro” di Giacomo Ferrari in questo stesso numero).

Orsomarso, in provincia di Cosenza (foto di Valter Cirillo)

Eppure ci sono ottocento chilometri di costa che comprendono cinque aree marine protette: Baia di Soverato, Costa degli Dei, Costa dei Gelsomini, Riviera dei Cedri, Secca di Amendolara. Centosettantanove i siti di importanza comunitaria e sei le zone di protezione speciale, inseriti nel progetto Bioitaly. Da sottolineare che a tutt’oggi manca un piano spiagge, strumento necessario per sviluppare le coste calabresi. E si è disattesa anche quest’anno la normativa europea, che lascia quindi molto spazio all’abusivismo nella creazione di strutture balneari. Sia la Regione che i comuni costieri procedono con concessioni stagionali, incrementando in molti casi il lavoro nero. Anche in questo campo si tenta di mettere ordine senza però ottenere risultati concreti. Tre i Parchi Nazionali (Aspromonte, Sila e Pollino). Più un Parco regionale delle Serre. Tre le riserve naturali statali. Un patrimonio montano di duecentottantamila ettari, pari a circa il 18 per cento del territorio regionale. Le montagne calabresi possono essere scoperte in solitaria, con guide, in bici ed a cavallo e persino in mongolfiera.

Un angolo suggestivo di bosco nel Parco del Pollino (foto di Valter Cirillo)

Sia in alcuni centri costieri che quelli montani, sono state conservate lingua, arte, religione, tradizione. Esistono poi in Calabria siti a carattere archeologico monumentale, e nelle cinque provincie calabresi circa cento biblioteche.
Un dato potrebbe essere oggi di buon auspicio: i nuovi collegamenti che Ryanair ha attivato da e per l’Aeroporto di Reggio Calabria con voli nazionali e internazionali. Ma anche con queste novità, si devono registrare incongruenze. Mancano infatti Info Point e personale che soprattutto all’Aeroporto Tito Minniti accolga chi ha necessità di avere informazioni su come muoversi in città. Nei giorni scorsi, per rilanciare il settore, la Regione Calabria era presente al Salone Nazionale del Turismo di Bologna, dove sono state presentate iniziative per far conoscere le bellezze paesaggistiche e culturali calabresi. Tra le novità alcune app con cui è possibile visualizzare vari siti della Calabria. Il problema è che bisognerebbe attivare in tempi più che celeri le procedure.

Il Castello Svevo-Normanno di Morano, nell’area settentrionale della provincia di Cosenza (foto di Valter Cirillo)

Altro nodo che da anni si aspetta di sciogliere è quello relativo alla Sanità. Dodici anni di commissariamento non hanno certo contribuito a risolvere i problemi di un settore vitale per i residenti, ed in alcuni casi anche per i turisti che trascorrono le ferie in Calabria. Alcuni esempi emblematici: Ospedale di Scilla e quello di Bagnara in provincia di Reggio Calabria. Mancano i Pronto Soccorso, punti nascita, reparti di Cardiologia ed Ortopedia.

L’ospedale di Polistena, nella piana di Gioia Tauro (fonte: La CNews 24)

Al Santa Maria degli Ungheresi di Polistena, il più grande della Piana di Gioia Tauro, si registrano crisi in molti reparti dovuti a carenza di personale. Si teme una sorta di volontà politica per ridimensionare, se non cancellare, la struttura ospedaliera. Di contro, si parla da anni di costruire un nuovo Ospedale a Palmi. In Calabria, c’è carenza di posti letto che alimenta i “viaggi della speranza”. Non parliamo poi delle liste d’attesa che costringono molti pazienti a rinunciare alle cure. L’arrivo, l’anno scorso, di medici cubani ha solo in parte risolto il problema della carenza di sanitari e parasanitari, molti dei quali, preferiscono emigrare fuori regione. Anche per quanto riguarda il settore infermieristico, da qualche mese si comincia a registrare una “fuga” verso altre strutture ospedaliere. Gli sforzi che la Regione sta cercando di mettere in atto, ad oggi non hanno raggiunto i risultati sperati.

Uno scatto al tramonto del lungomare di Reggio (foto di Publieditrc)

Tra l’altro, da anni, in Calabria si aspetta la costruzione di nuovi nosocomi, alcuni dei quali iniziati e poi abbandonati. C’è anche da considerare che l’eventuale approvazione dell’autonomia differenziata, per le regioni meridionali, in genere, ma soprattutto per la Calabria, potrebbe essere un ulteriore ostacolo ad un reale sviluppo socio-economico. La Giunta Regionale calabrese, con il suo Presidente Roberto Occhiuto, sta tentando di modificare alcuni aspetti legislativi, ma fino ad ora con scarso successo. Anche se turismo e sanità potrebbero sembrare slegati, per la Calabria, sono di vitale importanza. Non è un caso che vengano scelte regioni del Nord che garantiscono servizi più efficienti nei due settori, riuscendo ad avere maggiori presenze. Per la Calabria bisogna studiare nuove strategie capaci di essere competitive con il resto d’Italia. Un giusto e mirato marketing, quindi, dovrebbe e potrebbe essere la carta vincente per poter rilanciare questa estrema regione del Sud.

Immagine di apertura: La splendida Tropea, in provincia di Vibo Valentia, al centro della Costa degli Dei (foto di Rainhard Wiesinger)

Reggino, classe 1950, giornalista professionista iscritto all'Ordine della Calabria dal 1977. Dal 2021 segretario regionale del sindacato Giornalisti della Calabria. Ha esordito nella professione alla “Voce di Calabria” e, ottenuta la tessera di pubblicista, ha diretto “Radio RC International” ed è stato redattore di “TeleReggio”. Passato al quotidiano “Il Tempo” diretto da Gianni Letta con a capo della redazione reggina Antonio La Tella, ne è stato prima corrispondente e per 14 anni redattore. Nel 1991, dopo varie sostituzioni, è stato assunto in Rai come redattore collaborando per anni a vari programmi nazionali. Capo servizio della Tgr Rai della Calabria, poi vice capo redattore fino alla pensione nel 2015.

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